La copertura mobile per l’Al-Bayt Stadium realizzata da Cimolai
L’Al-Bayt Stadium, che ha ospitato proprio ieri la prima partita della Coppa del Mondo Fifa del Qatar, è stato costruito in joint venture da un pool di imprese tra cui Cimolai, che ha realizzato e montato le gradinate superiori, le membrane e l’intera copertura mobile in acciaio, compreso il tetto mobile. Il nome Al Bayt, che in arabo significa “la casa”, è stato scelto perché la forma dello stadio richiama quella di una dimora araba. Questa “tenda” assurgerà ad essere la più grande del mondo, visto che l’impianto, situato nella città di Al Khor a nord di Doha, si estende per 320 m in lunghezza, 280 metri in altezza e 73 metri in altezza, è ricoperto con circa 200mila metri quadri di membrane e può ospitare fino a 65000 posti.
La copertura mobile è certamente, per dimensioni e ricercatezza, la componente più avveniristica dell’intero progetto, caratterizzata da un tetto largo 100 metri e lungo 160 metri (da una porta all’altra del campo di gioco), che si apre e si chiude in due metà verso il centro del campo in circa 20 minuti grazie a sofisticati meccanismi. Inoltre, il tetto può anche essere traslato totalmente verso nord, per favorire una maggiore penetrazione del sole e consentire una contestuale illuminazione del manto erboso.
Per costruire l’intera struttura, Cimolai ha impiegato oltre 30mila tonnellate di acciaio, realizzando principalmente tubi di diametro variabile fino a 813 mm. Nei cinque anni di lavoro in Qatar, a partire dal 2016, Cimolai ha coinvolto 450 persone, tra ingegneri, supervisori e tecnici specializzati, impiegati nelle varie fasi di trasformazione, montaggio e completamento dell’opera (test di prova, collaudi, ecc.). Un progetto, dunque, dai significativi livelli di complessità, specie nelle operazioni di sollevamento delle 72 reticolari principali del tetto, issate contemporaneamente con tre gru da 600 a 750 tonnellate di capacità, mentre per il tetto mobile si è reso necessario l’utilizzo di una gru da 1250 tonnellate.