Edilizia libera, nessun obbligo di asseverazioni e visto di conformità
* Aggiornamento
L’agenzia delle Entrate, per fissare l’ambito temporale delle nuove deroghe a favore di edilizia libera e interventi sotto i 10mila euro, sceglie la soluzione più semplice: non ha nessuna rilevanza la data di effettuazione della spesa, ma solo quella di comunicazione dell’opzione di sconto in fattura e cessione del credito.
La precisazione, è inserita in una Faq, pubblicata alla fine di gennaio che limita il raggio d’azione delle norme antifrodi, escludendo molti interventi dal visto di conformità e dall’asseverazione, in caso di cessione.
Molte volte, gli interventi dedicati all’esterno delle abitazioni sono opere di edilizia libera, quindi lavori che non presuppongono nessun titolo edilizio per la loro realizzazione.
Dai documenti di analisi della legge di Bilancio 2022 si evince che non esiste l’obbligo di visto di conformità e di asseverazione dei prezzi per i lavori che ricadono in questa categoria e per quelli che non superino l’importo complessivo di 10mila euro. Per cui i due requisiti non saranno necessari da avere insieme, anche dopo il decreto Antifrode.
Infatti, si afferma «non c’è l’obbligo del rilascio del visto di conformità e delle relative asseverazioni/attestazioni, per lo sconto in fattura o la cessione del credito, per le opere considerate “attività di edilizia libera” secondo l’art.6 del Testo unico edilizia (Dpr 380/2001), del Dm 2 marzo 2018 (glossario edilizia libera) e della normativa regionale, e per gli interventi di importo complessivo non superiore a 10mila euro», effettuati sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni del fabbricato. L’unica agevolazione che esula da questa regola é il Bonus Facciate.
Questo comporterà molteplici esclusioni da visti e asseverazioni: dalla sostituzione delle caldaie, a quella degli infissi, dal rifacimento dell’impianto idraulico all’impianto elettrico, torna dunque la possibilità di ottenere lo sconto in fattura o di cedere il credito senza doversi preoccupare di altro. La semplificazione vale sia nel caso degli interventi dei privati che per quel che riguarda interventi condominiali.
Ricordiamo che sono 58 gli interventi che rientrano nel glossario unico del 2018 sopra citato e che possono limitare i controlli.
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Edilizia libera, non serve l’autorizzazione
Come già detto, per realizzare gli interventi di edilizia libera, non servono autorizzazioni (Cila, Scia o permesso di costruire). Sono stati classificati dal Mit e sono 58 e necessitano solo di un’operazione di catalogazione.
Bisogna ricordare però, che il glossario non riguarda le altre autorizzazioni, fuori dal perimetro dell’edilizia: norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, nonché le disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio.
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Esempi di interventi di edilizia libera con cui accedere alle agevolazioni
Diversi sono gli interventi che ricadono nella situazione sopra citata, dalle attività di riparazione, sostituzione e rinnovamento di infissi e serramenti: per chi, per esempio, vuole accedere all’Ecobonus. Così come per chi deve intervenire sugli impianti di climatizzazione: installazione, adeguamento ed efficientamento di questi elementi ricadono nell’edilizia libera. La sostituzione di caldaie è, ovviamente, uno degli interventi tipici di questa agevolazione fiscale.
Ma l’elenco non finisce qui:
- alcuni lavori di manutenzione ordinaria delle aree comuni (es. grondaie, pavimenti, inferriate, scale e impianti di estrazione fumi);
- la sostituzione di pompe di calore aria-aria;
- l’installazione, la sostituzione e il rinnovamento di pannelli solari fotovoltaici fuori dai centri storici;
- i lavori per l’eliminazione di barriere architettoniche, (installazione, riparazione e sostituzione di ascensori, servoscala, montacarichi e rampe).
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Edilizia libera escluso il bonus in certi casi
Ogni intervento ovviamente deve essere sottoposto a controllo, quindi tutte le attività oggetto del glossario devono rientrare nel campo di applicazione dei Bonus Casa.
Infatti, da ricordare che l’opzione per cessione e sconto in fattura, riguarda diverse agevolazioni (Bonus ristrutturazioni al 50%, Sismabonus ed Ecobonus), ma queste detrazioni non sono regolate solo dalla presenza o meno del titolo edilizio.
Infatti, per quanto riguarda la manutenzione ordinaria in un Bonus Ristrutturazioni, é possibile agevolarla solo per le parti comuni degli edifici (condominiali o di proprietà unica ma con più di un’unità immobiliare), sempre che non sia compreso in un intervento più ampio di ristrutturazione.
Le semplificazioni in generale escludono il Bonus Facciate. Anche se gli interventi di semplice pulitura rientrano tra quelli di edilizia libera, infatti, nel testo dell’emendamento approvato questa agevolazione risulterebbe esclusa dalle semplificazioni.
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