Architetture tessili: stile e innovazione #2 – Intervista a Carlo Giovanardi e Giuseppe Noventa, F.lli Giovanardi

Seconda parte della nostra indagine sulle architetture tessili, un mondo in cui la tecnica è in continua evoluzione.

Grazie al contributo di alcune delle aziende protagoniste del settore abbiamo fatto il punto su queste tipologie di prodotto che sono in grado di offire a progettisti e architetti un range di applicazioni sempre maggiore e soprattutto abbiamo dato uno sguardo al futuro per capire le possibilità di utilizzo e le possibili evoluzioni dell’architettura tessile. Oggi intervistiamo per F.lli Giovanardi Carlo Giovanardi (CEO) e l’arch. Giuseppe Noventa.

 

Spesso con architettura tessile si tende a comprendere un po’ tutto quello che prevede l’uso di strutture tessili. È corretto o meno suddividere tra schermature solari, architettura tessile e facciate tessili? In questo caso cosa si intende per architettura tessile?

Per noi la definizione di architettura tessile racchiude al suo interno le varie forme architettoniche realizzate col tessuto in modo stabile. Si tratta pertanto di tensostrutture, facciate tessili, pergole su misura. Il contemporaneo modo di progettare prevede un’integrazione tra le porzioni esterne degli edifici, quelle interne e l’utilizzo del territorio in architettura, quindi le “forme” dello spazio antropico sono sempre più libere e tendono a compenetrarsi. La differenza tra architettura tessile e protezione solare è legata all’applicazione funzionale della membrana. Nell’architettura tessile si tratta di protezione e funzione estetica mentre nella protezione solare la membrana svolge un ruolo di protezione dalla luce e di efficientamento dei consumi energetici dell’edificio.

 

Chiaramente, parlando di architettura tessile, la componente tessile è la protagonista. Quali sono i materiali attualmente più utilizzati e quali le loro caratteristiche tecniche principali?

Nell’ambito dell’architettura tessile assistiamo oggi all’evoluzione di tre linee principali di prodotto. La prima linea fa riferimento all’utilizzo di prodotti sempre più performanti in termini di durata (tessuti con garanzia fino a 30 anni) e di pulizia. La seconda linea riguarda l’utilizzo di tessuti ad altissima trasparenza come reti in fibra di vetro ricoperti con film al fluoro. La terza linea, in fine, riguarda l’utilizzo di reti con supporti in poliestere con filato ad alta tenacità 2000 dtex e speciali vernici acriliche spalmate sulla superficie.

 

C’è un’evoluzione significativa per quanto riguarda i materiali dal punto di vista tecnico/prestazionale? E da quello estetico?

Da un punto di vista tecnico/prestazionale faccio riferimento all’evoluzione delle tre linee di prodotto discusse prima mentre da un punto di vista estetico oggi si punta molto su applicazioni specifiche che rispondano alle esigenze dei progettisti in termini di colore e varietà di materiali.

 

Come potremmo collocare l’Italia, rispetto ad altri paesi, dal punto di vista della comprensione ed utilizzo di queste soluzioni nel mondo delle costruzioni? C’è un aumento, e in che direzione (quali i settori principali di impiego)?

In Italia da sempre ci sono studi di progettazione ed aziende produttrici all’avanguardia a livello mondiale sia per soluzioni estetiche che per l’utilizzo dei materiali. L’attuale sistema economico del nostro paese ha però fatto diminuire in maniera significativa lo sviluppo dell’architettura tessile spingendo le aziende italiane a sviluppare il tema nei paesi esteri. Un’indiscussa eccellenza italiana riguarda in particolare le strutture pressostatiche che oltre alla classica copertura invernale dei campi da tennis oggi possono arrivare alla copertura invernale, quindi con i relativi carichi venti/neve, di interi campi da calcio usati soprattutto nei paesi nordici come Svezia e Finlandia.

 

Normalmente le architetture tessili sono legate a grandi progettisti di fama internazionale: questo perché sono più “liberi” di poter osare o perché conoscono meglio le potenzialità e quindi possono utilizzare al massimo le loro caratteristiche estetiche, tecniche e prestazionali?

I grandi progetti lasciano notoriamente più spazio alle possibilità creative, tuttavia in Italia le maggiori possibilità di sviluppo riguardano la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, ed anche su questo mercato le caratteristiche tecniche legate alla leggerezza, alle possibilità creative e alle prestazioni energetiche della facciata tessile sono incomparabili.

 

Il vostro ruolo è quello di fornitori o di partner nella definizione del progetto e nella scelta delle soluzioni da adottare?

Il nostro ruolo è quello di supporto e consulenza ai progettisti ed alle aziende per illustrare loro le reali possibilità della tecnologia relativa alla realizzazione del progetto e consigliare i prodotti tessili più idonei.

 

Un punto per voi importante da sottolineare

Pensiamo che in futuro il mercato potrà accogliere soluzioni più innovative rispetto a quelle che conosciamo oggi come per esempio le innovazioni che vengono dal mercato giapponese dove interi ponti stradali sopraelevati all’interno di zone urbane vengono completamente rivestiti in tessuti per ridurre l’impatto acustico per la popolazione.