Oltre il cortile. Architettura e pedagogia si incontrano in uno spazio ludico a cielo aperto

Lo spazio a cielo aperto delle scuole rappresenta il luogo di incontro tra la scuola, il gruppo-classe e la comunità, specialmente se non è delimitato da confini materiali. Un ambiente identificabile come un grande paesaggio ludico e pedagogico suddiviso in diverse zone, tra le quali si possono trovare attrezzature per il gioco, percorsi, aree sportive e giardini sensoriali. Grazie alla vastità e alla molteplicità di attrezzature, lo spazio esterno offre svariate occasioni di utilizzo, che vanno dalle pratiche di gioco libero, individuale, esplorativo e collettivo fino alla sosta e al ristoro; può essere inoltre impiegato come estensione all’esterno delle attività ludico-pedagogiche svolte all’interno dell’edificio scolastico. Lo spazio a cielo aperto, va oltre il concetto di cortile, e si può estendere sia in orizzontale, usufruendo del terreno di pertinenza della scuola, oppure in altezza, sfruttando la copertura dell’edificio. Diverse sono le sperimentazioni architettonico-pedagogiche in atto che entrano a far parte del lungo percorso di innovazione della scuola: di seguito vengono riportati tre casi emblematici dove la progettazione dello spazio a cielo aperto è stata influenzata dalle condizioni climatiche e ambientali, oltre che da preesistenze storiche.

 

La prima scuola si trova in un luogo dove il clima rigido esercita sicuramente una certa influenza sulle scelte sia architettoniche che pedagogiche: si tratta della Flakstad School situata a Ramberg nelle isole Lofoten, a nord della Norvegia. La scuola elementare e media è stata progettata dallo studio di architettura norvegese LINK Arkitektur per il comune di Flakstad. Il paese di Ramberg è caratterizzato da un paesaggio gelato durante tutto l’anno, colpito da forti agenti atmosferici come venti intensi e la mancanza di luce per gran parte dell’inverno. Questa particolare condizione climatica ha indirizzato lo studio LINK Arkitektur a scegliere una forma a doppia L che definisce spazi esterni riparati.

Anche la struttura portante è stata individuata per resistere agli agenti atmosferici: pannelli sandwich in legno massello composti da uno strato interno ed esterno in legno separati dall’isolante. Il legno caratterizza l’intero progetto, infatti lo troviamo nei rivestimenti interni con lo scopo di creare un ambiente caldo, confortevole e salubre, in contrasto con il clima rigido esterno. Il rivestimento in legno è presente anche all’esterno: perline in pino di Malm avvolgono l’intero edificio e nella parte superiore, grazie all’utilizzo di listelli, creano un disegno il cui profilo richiama le montagne circostanti.

Lo spazio esterno, definito dalla forma dell’edificio, crea diversi ambienti dove gli studenti possono divertirsi con giochi in legno (altalene, percorsi sopraelevati…) e sostare (zona con tavoli e panche), nonostante la presenza perenne del ghiaccio. Lo spazio a cielo aperto si estende anche sulla copertura praticabile, che in una porzione dell’edificio tocca il terreno ricreando un pendio in parte occupato da una gradinata, utilizzabile come anfiteatro, ma anche come spazio ludico nei periodi innevati. La forma della planimetria stabilisce anche lo spazio interno creando una suddivisione per fasce d’età; questa separazione viene meno nelle aree centrali dove si svolgono incontri intergenerazionali. Il cuore della scuola si trova al centro dell’edificio e presenta un anfiteatro e un’aula di musica.

Luogo: Ramberg, Norvegia
Committente: Flakstad kommune
Superficie: 1.800 m2
Completamento: 2023
Progettazione architettonica e paesaggistica: LINK Arkitektur
Capo progetto: Nicole Stobbe
Appaltatore principale: Peyma Entreprenør
Foto: Daniel Hundven-Clements, courtesy LINK Arkitektur

 

Il secondo caso riguarda la Sundby School progettata dallo studio di architettura danese Henning Larsen. La scuola si trova nel comune di Guldborgsund, in Danimarca, nella regione di Lolland-Faslter, che negli ultimi anni ha visto un generale declino, dalla diminuzione della popolazione ai bassi livelli di reddito e di istruzione, provocando, secondo i residenti, una diminuzione del senso di orgoglio e di appartenenza. Pertanto, il progetto della nuova scuola ha tra i suoi intenti quello di rivitalizzare il paese creando un senso di appartenenza e diventando un punto di riferimento per la comunità.

Lo studio di architettura ha quindi deciso di adottare come strategia progettuale il richiamo e la rilettura del paesaggio: un territorio pianeggiante circondato da campi agricoli e caratterizzato da reperti storici vichinghi. Inoltre, i progettisti si sono posti l’obiettivo di creare una scuola sostenibile che rispettasse i requisiti della UN World Language School e i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite. Per aumentare il senso di appartenenza della comunità, gli architetti hanno dato alla scuola una forma a C che richiama la pianta circolare delle fortezze vichinghe i cui resti sono ancora visibili nel sito di progetto. Altra peculiarità dell’edificio è il tetto che diventa accessibile trasformandosi in una grande rampa che si appoggia al suolo integrandosi con il paesaggio. La scuola presenta diversi spazi polivalenti sia sul tetto, sia nello spazio riparato dall’edificio fino a estendersi lungo il parco dove vengono svolte attività con nuovi metodi didattici. Qui trovano spazio anche i bacini per la raccolta dell’acqua piovana e numerosi orti, dove i bambini possono coltivare frutta e verdura. Anche lo spazio interno si rapporta con il paesaggio, attraverso innumerevoli affacci verso l’esterno.

La scuola, distribuita su due livelli, è dotata di spazi utilizzabili anche in orario extrascolastico e da tutta la comunità, come la biblioteca, la caffetteria, le strutture sportive e musicali. I materiali usati per la costruzione dell’edificio richiamano il contesto e la sua storia: la facciata interna è in legno termoplastico (WPC – Wood Plastic Composite), mentre quella esterna del primo piano è rivestita in paglia. Queste caratteristiche hanno permesso al progetto di ottenere la certificazione di sostenibilità Nordic Swan Ecolabel. La scuola può ospitare circa 580 studenti e la didattica prevede anche un programma speciale (CKR) di inclusione per alunni con disabilità.

Luogo: Nykøbing Falster, Danimarca
Committente: Guldborgsund Municipality
Superficie: 10.000 m2
Completamento: in costruzione
Architetto: Henning Larsen con skala architecture
Consulenti
Ingegneria: MOE
Paesaggio: BO-HUS, ETN Arkitekter
Didattica: Autens
Foto: Rasmus Hjortshøj
Render: Sora
Tutte le immagini courtesy Henning Larsen

 

Il terzo caso riguarda il progetto degli spazi esterni dalla Nightingale School ideati dallo studio paesaggista B|D Landscape Architects. Nightingale School, situata nel quartiere londinese di Hackney, ospita un asilo nido (EYFS) e una scuola primaria (KS01). La scuola fa parte di un edificio mixed-use, nominato Tiger Way, che comprende al suo interno, oltre alla scuola, 89 appartamenti residenziali, chiamati The Otto. L’edificio, che occupa quasi l’intero sito, è caratterizzato da un basamento, sviluppato su tre piani, per poi in parte elevarsi e formare due torri. Alla scuola sono dedicate la parte nord del basamento e l’intera copertura, mentre la parte residenziale occupa la porzione sud del basamento e le due torri. Lo spazio a cielo aperto rappresenta il cuore del progetto: sei diverse aree gioco costituiscono spazi di apprendimento innovativi disposti tra il piano terra e la copertura.

La scelta di adibire la copertura del basamento come spazio esterno, oltre a relazionare le abitazioni con la scuola, ha permesso di raggiungere gli standard stabiliti dalle Area Guidelines for Mainstream Schools (BB103). La progettazione partecipata – tra i progettisti, il cliente e la comunità educante – degli spazi esterni si è sviluppata attorno a due concetti chiave: il primo riguarda il richiamo dello storico parco Hackney Downs, prospicente al lotto e il secondo è lo sviluppo della fiaba Nel paese delle creature selvagge. Questi due punti di riferimento hanno permesso di raggiungere l’obiettivo preposto, ovvero quello di creare un ambiente che incoraggi i bambini a essere fantasiosi, a partecipare a giochi di ruolo e a vivere diverse esperienze di gioco all’interno del paesaggio.

I sei spazi esterni differenziati ospitano aiuole per la coltivazione di fiori selvatici, un’area per l’allevamento delle api, giochi attivi, giochi d’acqua sensoriali, campi sportivi, e un percorso per biciclette. Questi giochi ruotano attorno principalmente al sistema di raccolta dell’acqua piovana: ponti, laghetti, dislivelli e sistemi a pompa. Tali strumentazioni sono state individuate con l’obiettivo di sviluppare competenze motorie e sociali. L’attenzione posta al verde, alla biodiversità, al sistema di canalizzazione dell’acqua piovana ha permesso al progetto di raggiungere i requisiti per la certificazione BREEAM Outstanding e vincere il premio New London Architecture, sezione Wellbeing.

Luogo: Londra, Regno Unito
Committenti: London Borough of Hackney, Nightingale Primary School
Superficie: esterna 4.900 m2 – interna 13.496 m2
Completamento: 2019
Architetto: Hawkins\Brown
Progettazione paesaggistica: B|D Landscape Architects
Appaltatore principale: McLaren
Consulenti
Controllo costi e tempistiche: Currie & Brown
Ingegneria ambientale, acustica, elettrica, meccanica e idraulica, certificazione BREEAM: Max Fordham
Strutture: Kier Structures
Arredi: REDS10
Pianificazione: CBRE
Foto: Jack Hobhouse, courtesy B|D Landscape Architects

Agata Tonetti