Automazione e domotica. Gestire con efficienza #2. Intervista ad Antonio Restaneo, Seav

La gestione efficiente di un edificio, abbiamo parlato di come di sta evolvendo il comparto automazioni e domotica con Antonio Restaneo, Chief Marketing & Export Executive Officer Seav.

Come valuta il mercato attuale in Italia per quanto riguarda la domotica e l’automatizzazione degli edifici?

In crescita, lenta ma costante. Il mercato delle Smart Home in Italia è stimato ad oggi intorno ai €250 milioni. Veramente poca cosa se si pensa al potenziale. Certo è che con l’aumentare della conoscenza e della padronanza dei mezzi demotici da parte dell’utente finale, il mercato continuerà a crescere, sperando che si riprenda il mercato della casa di cui, tutti noi, rappresentiamo un accessorio.

Il controllo dei sistemi schermanti fa parte di una gestione più ampia dei vari sistemi di un edificio/abitazione; i sistemi oggi disponibili consentono un controllo totale di tutte le apparecchiature dell’edificio o ogni tipologia di soluzione ha una funzione e dunque una destinazione specifica?

L’ambizione sarebbe quella di poter avere tutti i sistemi dialoganti sotto un unico macro/sistema. Quello che vediamo oggi invece sono vari sistemi che operano autonomamente: di fatto non esiste un operatore unico che si occupi di tutto come esistono vari sistemi che tentano di fissare lo standard (Konnex, Zigbee, Bluethooth, HBS) senza avere però la capacità di divenire universali.

Se parliamo di grandi progetti (con conseguente aumento della complessità e dei device coinvolti), il compito di programmare e progettare il sistema domotico richiede competenze specifiche: siete voi in partnership con l’architetto o questa parte viene gestita da società terze? Consulenti o fornitori?

L’architetto non ha mai competenze tecniche sufficienti. È necessario un sistemista che percepisca le necessità del cliente e le trasferisca ai fornitori.

Quali sono i reali vantaggi dell’applicare automazioni e gestione domotica nell’economia di un edificio/abitazione?

I vantaggi della Smart Home sono enormi da tutti i punti di vista: il controllo dei consumi, la sicurezza, il comfort sono tutti funzione di quanto il sistema Domotico sia stato, sulla carta, progettato. Quindi il consiglio che si da sempre in fase “creativa” è pensare a tutti i possibili scenari: raffrescamento/riscaldamento della casa, allarmistica/sensoristica, carichi elettrici, automazioni (tende, tapparelle, garage, cancelli) impianto luci/scenari, entertaiment.

Quali saranno, nel breve e medio periodo, le innovazioni più significative che verranno introdotte sul mercato?

Il mercato è già molto avanzato tecnicamente. Anzi, considerando il livello tecnico raggiunto, in questo momento quello che sorprende (e preoccupa) è proprio che il mercato non si espande con la velocità che ci si aspettava. Credo che la prossima frontiera sia l’interazione uomo/sistema (assistenti virtuali, sistemi che si auto-adattano alle esigenze dei proprietari sulla base di letture biometriche). Una cosa importante per lo sviluppo del mercato sarà l’abbassamento dei costi, che però sono legati ai volumi e se questi non decollano non permetteranno economie di scala importanti. Continuiamo a sottolineare come, purtroppo, in ambito Home (impiantistica tradizionale o domotica) la catena distributiva sia troppo lunga. Questo fa si che il prezzo pagato dal consumatore decuplichi dal costo. Questo non fa si che il mercato acquisisca numerica. Perché agli intermediari conviene mantenere alti i prezzi con margini impensabili, tenendo bassi i numeri installativi. Questo cozza con le esigenze delle aziende produttrici che comunque lavorano già con prezzi e margini bassi ma non hanno il vantaggio delle economie di scala.

L’entrata in vigore del D.Lgs. 49/2014 ha esteso l’ambito di applicazione delle norme che impongono ai produttori, agli importatori e a coloro che vendono con il proprio marchio apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) di organizzare e finanziare il sistema di raccolta e recupero dei rifiuti (RAEE) che derivano dai prodotti immessi sul mercato. Ci sono obblighi anche per la vostra tipologia di prodotto e/o come agite in questo senso?

Al momento stiamo ancora valutando la situazione poiché noi, di fatto, siamo un accessorio e dobbiamo ancora capire se siamo considerati coinvolti o meno dalla nuova normativa. Ma, da quello che sento, molti nostri competitor sono nella stessa situazione. Certo, se dovessimo decidere di aderire, questo avrebbe una ricaduta sul costo del prodotto, impercettibile, ma ci sarebbe.