Domotica e automazione: i vantaggi da sfruttare #2 – Intervista ad Antonio Restaneo, Seav

Cresce l’interesse per la domotica e l’automazione, trainati dalla necessità di garantire il massimo comfort e da una sempre maggiore attenzione ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico.

Va però detto che la domotica se da un punto di vista tecnologico e delle prestazioni offerte offre oggi grandi prospettive, non sempre viene sfruttata a pieno, per mancanza di conoscenze specifiche tecniche da parte di committenti e progettisti, sia per la non integrazione in fase progettuale. Il system integrator potrebbe essere la figura chiave per una definitiva affermazione di questi sistemi.

Con il contributo di alcuni protagonisti del settore domotica e automazione abbiamo approfondito il tema e delineato un quadro dell’attuale situazione del mercato.

Oggi l’intervista ad Antonio Restaneo, Chief Marketing & Export Executive Officer Seav

Parlando di domotica e automazione, come valuta il mercato odierno in termini di offerta di prodotti e soluzioni e come viene recepito da parte di committenti e progettisti?

Seav è una azienda che copre, con le sue soluzioni elettroniche, tutte le fasce del mercato dell’automazione, non solo quella della schermatura solare. Infatti spaziamo dall’automazione cancelli ai garage, dalle serrande alle porte veloci, barriere e, appunto tende da sole e tapparelle. Quindi la nostra esperienza, in termini di applicativi domotici, è molto ampia. Noi abbiamo una app che si chiama SeavDomus (scaricabile gratuitamente da AppleStore per IOS e su internet per Android), presentata al R+T di Stoccarda già nel 2012. Quindi, dal punto di vista tecnologico siamo, insieme con altri importanti operatori, all’avanguardia per quanto riguarda le nuove tecnologie domotiche applicate ai settori controllo e movimento. L’argomento meriterebbe una trattazione più articolata ma, devo purtroppo dire, che, in Italia, i nostri interlocutori, siano essi progettisti, committenti, installatori o rivenditori, mostrano ancora una certa resistenza all’applicazione delle nuove tecnologie. In alcuni casi è la barriera tecnologica a frenare. In altri casi, il costo finale per il cliente. Discorso diverso all’estero dove la sensibilità è di molto maggiore e il mercato sta sviluppando decisamente bene.

Quali sono i reali vantaggi che l’automazione e il controllo delle schermature offrono nella gestione energetica dell’edificio?

I vantaggi derivano soprattutto dalla “intelligenza” del sistema nel gestire le singole automazioni in funzione delle temperature di comfort dettate dall’utente e presuppongono comunque che, all’interno della casa, siano presenti infrastrutture di comunicazione (rete internet, protocolli di comunicazione bluethoot o radio) oltre che periferiche (termostati, rilevatori co2 etc.). Quindi, come si può ben capire, il livello di successo di un impianto domotico è direttamente proporzionale allo sforzo di progetto che ne sta alla base. Oltre che una componente vantaggio costo, c’è anche un livello di flessibilità ottimale nel gestire, da parte dell’utente, anche da remoto, i propri scenari domestici.

Come valuta il livello di preparazione di architetti e clienti sulle soluzioni proposte e con quale ruolo vi ponete nella scelta di tali soluzioni (consulenti, partner, fornitori…)?

Sul livello di preparazione ho già risposto al punto 1. Noi, per quanto ci concerne, abbiamo sempre dato e continuiamo a dare il massimo di apporto formativo sui prodotti e sulle soluzioni (workshop interni; formazione on customer; accompagnamento rivenditori o installatori).

Dal punto di vista tecnologico, ci sono delle ulteriori innovazioni previste nel medio e breve periodo?

Come può ben capire, il nostro Reparto R&D è sempre al lavoro. Ricerca sui materiali, su nuove performance, soprattutto l’apporto della tecnologia radio che per noi è basilare; reti sempre più potenti e affidabili. Poi, naturalmente, la tecnologia mobile che rappresenterà, nei prossimi 5 anni, ormai la maggioranza assoluta di device per il Domotico.

Un sistema domotico o di automazione va progettato insieme al sistema che deve controllare/supportare o le attuali tecnologie consentono di intervenire anche in fasi successive? in questo caso potremmo dire che rappresenta la soluzione ottimale anche in caso di ristrutturazione o riqualificazione degli edifici?

Come già anticipato al punto 2, in caso di costruzione “da nuovo” il Progetto rappresenta il 100% del successo di un sistema. Sulle ristrutturazioni e riqualificazioni però, almeno il nostro sistema, non necessitando di cablaggi e appoggiando l’invio di comandi su rete radio, si adatta molto agevolmente a tutte le situazioni, permettendo di rendere “domotici” anche ambienti che per caratteristiche architettoniche o di età, non potrebbero divenirlo.