

Nell’ambito dell’autonomia normativa riconosciuta ai Comuni dall’art. 7 del Testo Unico Enti Locali (Decreto Legislativo n. 267/2000), il regolamento comunale del colore, sovente allegato al regolamento edilizio o ricompreso al suo interno, ha lo scopo di disciplinare il corretto svolgimento delle operazioni di coloritura, pulitura e restauro delle facciate degli edifici. Le esigenze alla base dell’adozione di un siffatto regolamento sono molteplici:
In estrema sintesi (non essendo possibile, in questa sede, per comprensibili ragioni, dettagliare compiutamente), le direttrici su cui, di norma, si fonda un regolamento comunale del colore sono quattro.
In primo luogo, la sua adozione presuppone una fase preliminare di analisi del territorio (in particolare, del centro storico, ove l’esigenza di tutela cromatica è maggiormente sentita), attraverso operazioni di rilevamento architettonico, cui segue l’evidenziazione degli elementi di pregio dei fronti principali degli ambiti urbani.