La realizzazione di una veranda alla luce della recente giurisprudenza

Secondo le definizioni uniformi adottate dall’Intesa fra lo Stato, le Regioni ed i Comuni del 20 ottobre 2016, concernente l’adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all’art. 4, comma 1-sexies del Testo Unico Edilizia (DPR n. 380/2001), la veranda è un “locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”.

Si tratta di un intervento edilizio che è sovente presente nella prassi perché consente di migliorare la fruizione dell’immobile a costi generalmente accessibili. Proprio in ragione della frequenza, la giurisprudenza si è occupata in numerose occasioni della esatta qualificazione giuridica della realizzazione di una veranda e del titolo edilizio richiesto, giungendo ad una serie di principi ormai consolidati.

La qualificazione giuridica dell’intervento e il titolo edilizio necessario

Già in passato (TAR Piemonte, sez. I, sent. 9 novembre 2012, n. 1181; sent. 6 marzo 2014, n. 386.) era stato affermato che la realizzazione di una veranda su un balcone, chiusa sui lati, costituisce una trasformazione urbanistico-edilizia del preesistente manufatto incompatibile con la qualificazione edilizia di manutenzione straordinaria o risanamento conservativo o pertinenza dell’immobile principale, in quanto idonea a modificarne la sagoma e creare nuovo volume, costituendo quindi una nuova costruzione o comunque un ampliamento della costruzione esistente (TAR Lazio, Roma, sez. II quater, sent. 7 aprile 2017, n. 4389.). In sostanza, una veranda costituisce, in senso tecnico-giuridico, un nuovo locale autonomamente utilizzabile e difetta del carattere di precarietà, trattandosi di opera destinata non a sopperire ad esigenze temporanee e contingenti per poi essere prontamente rimossa, ma a durare nel tempo, ampliando così il godimento dell’immobile.

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La realizzazione di una veranda alla luce della recente giurisprudenza