La voglia di ricominciare: dopo il sisma A Uno Tec guarda al futuro
Vorremo parlarvi di quello che abbiamo visto. Vittime, sfollati, macerie e distruzione. Un disastro che ci porteremo dentro per sempre. Ma vogliamo raccontare la forza che la gente delle aziende del nostro territorio e in particolare del nostro gruppo, ha avuto nel volersi rialzare sin da subito, dopo pochissimi giorni dal terremoto.
Tutte le aziende della nostra holding HDQ, dopo la scossa del 20 Maggio, sono state colpite pesantemente: Di Quattro, A Uno Tec, Meccanica Di Quattro e Micronica.
Tra il 20 e il 29 siamo rimasti nella sede di A Uno Tec e abbiamo ospitato Di Quattro. Con l’aiuto dei vigili del fuoco, ma soprattutto grazie alla disponibilità e all’impegno di tutti i nostri dipendenti che non si sono tirati indietro davanti a nessun tipo di fatica e lavoro, abbiamo recuperato tutto il materiale informatico che ci è servito per ripartire subito.
Insieme a tutto lo staff, da quel momento in due settimane abbiamo quindi trovato nel Veronese due capannoni di 4.000 mq l’uno, dove delocalizzare solo temporaneamente la nostra produzione. Tali dimensioni hanno consentito il trasferimento dell’intero ciclo produttivo del gruppo.
La decisione presa è stata quella di abbattere completamente uno dei nostri stabilimenti di circa 4500 mq, con l’obiettivo di ricostruire secondo i nuovi decreti, criteri antisismici e dare maggiore sicurezza a tutti i dipendenti. In quattro settimane sono stati trasferiti tutti i macchinari salvati trasportati nel nuovo stabilimento con mezzi speciali. Le nuove macchine in consegna recuperate smontate e montate presso lo stabilimento di Sona. In questo periodo non abbiamo mai perso il contatto con i nostri clienti e tutto il materiale salvato, pronto per la consegna è stato poi consegnato.
Dopo quasi un mese di lavoro il 23 di Luglio la produzione e tutte le attività sono completamente ripartite nelle sedi di Sona. Trasferta quotidiana di oltre 100 persone da Mirandola a Sona: è questo il nostro nuovo tragitto che stiamo percorrendo per raggiungere le nuove sedi da cui siamo ripartiti.
La storia di A Uno Tec e delle altre aziende del suo gruppo, come tutte le aziende del territorio emiliano colpite dal terremoto, è una storia di voglia di ricominciare e ottimismo. Tra tante incertezze, problemi infiniti e spese ingenti, ci siamo “rimboccati le maniche” sin da subito per cercare una soluzione vicino a casa e in tempi record per rimettere in moto una complessa macchina produttiva.
Il nostro impegno è quello di ricostruire la sede emiliana e lasciare quella di Sona nel giro di un anno e mezzo. A Uno Tec non si è mai fermata davanti a questa difficoltà, e non è mai stata nemmeno lontanamente paventata l’idea di mettere la parola fine alla nostra attività. Nonostante tutte le difficoltà Impulsa (nostro referente in Germania) nella persona del titolare il sig. Jaeger, ha continuato a portare presso la nostra azienda clienti a toccare con mano e provare le nostre macchine. E’ stato quindi con grandissimo dispiacere che abbiamo appreso da alcuni nostri contatti che la concorrenza divulgava notizie assolutamente infondate sulla nostra chiusura. E’ con immenso piacere che vogliamo ringraziare il sig. Kattelmann proprietario di Kadeco GmbH ed il sig. Hey amministratore delegato della stessa azienda, per la disponibilità a posticipare la consegna della loro macchina durante il terremoto. Ringraziamo il sig. Burenius, titolare della ditta Separationsteknik ab, per la sua decisione di ordinarci delle macchine qualche giorno dopo il secondo sisma. Ringraziamo inoltre la sig.ra Hohberger e il sig. Klaus Hohberge, proprietari della ditta Lohner GmbH, per la fiducia riposta in noi con ordinativi di macchinari sempre durante la fare del post terremoto.
La qualità dei nostri macchinari ulteriormente avvalorata dagli ordinativi ricevuti in queste ultime settimane da Francia, Germania, Russia, Belgio e Italia, ci fa assolutamente ben sperare per il futuro.
A Uno Tec Srl