L’automazione applicata ai dehors
Parlare di building automation applicata al dehors è quasi un controsenso. Le strutture dehors, infatti, non sono degli edifici, degli immobili. Nei vari regolamenti comunali in vigore nel nostro paese queste strutture vengono definite come qualcosa di mobile, di facilmente rimovibile. Così, per esempio, recita il “Regolamento per la disciplina di installazione e gestione di dehors” del comune di Ancona: «… Per dehors si intende l’insieme degli elementi (mobili o smontabili o facilmente rimovibili) posti temporaneamente in modo funzionale e armonico su suolo pubblico e che costituiscono, delimitano e arredano lo spazio annesso a un locale di somministrazione ai fini del ristoro all’aperto» (art. 2). Potremmo tentare di cavarcela includendo i dehors nell’automazione per esterni (outdoor), argomento di cui ci siamo già occupati su queste pagine. Ma non sarebbe corretto: l’automazione per esterni è fatta comunque di dispositivi e di strutture stabili, non rimovibili, quindi non può rientrare nel nostro discorso. No, l’automazione applicata alle strutture dehors è un’automazione “sui generis”, atipica. Potremmo definirla un’automazione “da campo”, agile, leggera ed essenziale, realizzata per via di togliere.
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