

Quando parliamo di serre bioclimatiche cosa intendiamo?
In pratica, si intende un sistema ad alta efficienza energetica in grado di carpire l’energia del sole e sfruttarla all’interno del fabbricato, contribuendo in questo modo alla climatizzazione passiva degli ambienti indoor. Al via dall’anno scorso il progetto dall’ENEA che ha posizionato la serra bioclimatica insieme a un orto domestico idroponico sopra l’edificio “Scuola delle Energie”. Un sistema di monitoraggio microclimatico permette inoltre agli esperti Enea di tenere sotto controllo i parametri importanti di temperatura, umidità e radiazione solare.
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Le serre bioclimatiche sono degli spazi realizzati con infissi e vetri (o materiali plastici trasparenti con U ≤ 1,5 W/m2K), che possono essere sia integrati che al confine con un edificio. Il loro utilizzo è quello di raccogliere e immagazzinare l’energia solare per contribuire al riscaldamento domestico, permettendo allo stesso tempo spazio abitale.
Ma bisogna fare attenzione, come struttura non è da confondere con le tradizionali verande.
Per essere una serra bioclimatica, infatti, la struttura necessita di materiali precisi, di un orientamento definito (nell’arco tra sud-est e sud-ovest) e requisiti tecnici che garantiscano l’irraggiamento solare limitando al massimo la dispersione termica.
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Infatti, deve comportare le seguenti caratteristiche:
Il fine ultimo è il contenimento dei consumi (basato sul guadagno energetico, durante il periodo invernale di almeno il 20%). Questa struttura permette di realizzare uno ambiente in più senza aumento di cubatura, dal momento che risulta essere un volume tecnico. Inoltre, è considerato un intervento di risparmio energetico che permette di accedere al 50% previste per le ristrutturazioni edilizie, il cosiddetto Bonus casa (art. 16 bis, lettera h, del DPR 917/86).
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Le serre bioclimatiche appartengono alla categoria delle tecnologie passive per il controllo delle condizioni termo-igrometriche degli edifici.
Il termine “Sistema solare passivo” è utilizzato per descrivere quei sistemi che raccolgono, accumulano e ridistribuiscono energia solare senza bisogno di impianti meccanici. I sistemi solari passivi sono caratterizzati da due elementi principali:
In relazione alle diverse modalità di trasmissione del calore accumulato, le serre si possono dividere in due tipologie: a guadagno diretto o a guadagno indiretto.
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La serra bioclimatica realizzata da Enea è una soluzione di bioedilizia. Il sistema installato, come spiega Carlo Alberto Campiotti, responsabile del Laboratorio Regioni Area Settentrionale – Dipartimento Unità Efficienza Energetica, “è di tipo convettivo: lo scambio d’aria con lo spazio abitabile avviene attraverso la finestratura che divide la serra posta sulla terrazza dall’ambiente interno e che d’inverno viene aperta per convogliare l’aria calda raccolta di giorno all’interno dell’abitazione”.
Ad aggiungersi all’architettura verde c’è l’orto idroponico che si trova al suo interno e in cui i ricercatori stanno attualmente facendo crescere delle piante di pomodoro. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto la ricercatrice Patrizia De Rossi – è di coltivare un vero e proprio orto casalingo, che grazie ai fenomeni fotosintetici e traspirativi delle piante, riduca le emissioni di CO2 della casa e favorisca il raffrescamento dello spazio abitato nei periodi estivi”.
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Il progetto si struttura, in primis, nella ricerca di piante con una maggiore traspirazione e quindi di monitorare queste specie nel periodo estivo del test per verificare la riduzione della temperatura interna e calcolare l’effetto sulla spesa energetica per la climatizzazione.
Tra le verifiche da effettuare c’è l’opportunità di una collocazione sul lato nord della casa, nel quale l’impianto potrebbe essere considerato uno ‘spazio cuscinetto’ per aumentare l’isolamento termico dell’appartamento nelle stagioni invernali, permettendo anche il miglioramento della classe energetica.
Foto di copertina: iStock/ irina88w