Spiagge e concessioni: la proroga solo fino dicembre 2023

Ormai abbiamo lasciato alle spalle la bella stagione, ma è proprio in questo periodo, con il Ddl Concorrenza, che il premier Mario Draghi ha affrontato il problema delle concessioni demaniali, che comporterà cambiamenti delle spiagge italiane dopo la Bolkestein.

Egli ha affermato: «Mappiamo tutte le concessioni in essere, come quelle relative alle spiagge, alle acque minerali e termali, alle frequenze». Una scelta simile a quella per il catasto. «I cittadini potranno così verificare quanto ciascun concessionario paghi per esercitare la sua attività. Ci aspettiamo che questo esercizio metta in evidenza la frammentazione delle competenze tra amministrazioni centrali e territoriali e la scarsa redditività per il governo della maggior parte delle concessioni»

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Liberalizzazione delle concessioni balneari, il commento della Commissione europea

La mancata liberalizzazione delle concessioni balneari chiesta dall’Ue, e l’intenzione di effettuare invece una ricognizione, ha portato la Commissione Europea a commentare in questo modo: «Siamo al corrente degli ultimi sviluppi in Italia», pur partendo con «è una prerogativa italiana decidere come procedere sulla riforma»; e sostenendo che «per la Commissione è importante il contenuto, non la forma che prenderà questa riforma».

Per cui, il governo italiano deve rendere conforme la legislazione e le pratiche relative alle attribuzioni delle concessioni balneari, con il diritto europeo e la giurisprudenza della Corte di Giustizia.

Probabilmente bisognerà aspettare la sentenza del Consiglio di Stato, e, in base a quella, decidere poi l’intervento da attuare.

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Proroga concessioni spiagge solo fino a dicembre 2023

Con la sentenza del 9 novembre il Consiglio di Stato ha stabilito la proroga delle concessioni balneari solo fino al dicembre 2023 «al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere». «Dal giorno successivo, tuttavia, non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza».

La mediazione sulle spiagge all’interno della cabina di regia ha portato a una soluzione sulle gare per le concessioni balneari, simile a quella uscita precedentemente sul catasto (riforma fiscale), ossia niente liberalizzazioni delle spiagge, ma solo una mappatura dello stato delle cose. Una sorta di “operazione trasparenza” per avere una consapevolezza sullo stato delle concessioni, ossia:

  • chi le detiene,
  • da quanto tempo,
  • quanto paga che possa fare da base a eventuali futuri interventi sui meccanismi della messa a gara.

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Foto di copertina: iStock/cyano66