Articolo Normativa

Decreto Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia 20/3/2008 n. 086/Pres

Regolamento di attuazione della Parte I urbanistica, ai sensi della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5

Articolo 4

Struttura dei contenuti del PSC

TITOLO I - Contenuti minimi degli strumenti di pianificazione comunale e sovracomunale

Struttura dei contenuti del PSC

1. I documenti del PSC individuati nell’art. 3 possono contenere la specifica indicazione della norma di attuazione del PTR o dell’eventuale disposizione sovraordinata alla quale si riferiscono, nonché previsioni dirette a disciplinare gli effetti delle scelte progettuali ai fini della salvaguardia prevista dalla legge.
2. I termini definiti come “trattazione”, “rappresentazione” e “strutturazione” relativi ai contenuti individuati nel successivo comma 3 si intendono riferiti rispettivamente allo sviluppo degli argomenti nei documenti di cui all’art. 3 comma 1, all’introduzione dei contenuti cartograficamente rappresentabili negli elaborati cartografici di cui all’art. 3 comma 2 lettera a), e alla gestione dei contenuti strutturabili e georiferibili in ambiente GIS ai fini della produzione della documentazione informatica di cui all’art. 3 comma 2 lettera b).
3. I contenuti dei documenti di cui all’art. 3 comma 1, nonché le legende degli elaborati cartografici e la struttura della documentazione informatica di cui all’art. 3 comma 2 sono organizzati nei seguenti Sistemi:
a) SISTEMA AMBIENTALE E DEL PAESAGGIO costituito da:
a.1) CARTA AMBIENTALE con i seguenti contenuti:
a.1.1) aree protette: trattazione, rappresentazione e strutturazione dei contenuti indicati nelle NA del PTR che interessano il territorio;
a.1.2) rischio idraulico: trattazione, rappresentazione e strutturazione della rete idrografica presente sul territorio comunale e delle aree soggette a potenziale pericolo di allagamento individuate dai Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) o dalla relazione geologica;
a.1.3) rischio geologico ed idrogeologico: trattazione, rappresentazione e strutturazione delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico e dei contenuti dei Piani di bacino e dei Piani di assetto idrogeologico che interessano il territorio, con riferimento diretto ai contenuti degli strumenti prodotti dalle Autorità competenti ai sensi di legge;
a.1.4) rischio valanghivo: trattazione, rappresentazione e strutturazione della situazione valanghiva, che eventualmente interessa il territorio;
a.1.5) corpi idrici di interesse regionale: trattazione, rappresentazione e strutturazione in base alle valutazioni richieste dalle NA del PTR;
a.1.6) tutela dell’aria: trattazione, rappresentazione e strutturazione in base alle valutazioni in merito alla tutela della qualità dell’aria previste dalle NA del PTR, con indicazione delle azioni da sviluppare in sede di POC;
a.1.7) ambiti agricoli e forestali: trattazione, rappresentazione e strutturazione dei seguenti contenuti:
a.1.7.1) ambiti agricoli e forestali;
a.1.7.2) aree ad elevata ruralità;
a.1.7.3) aree agricole che non possono essere destinate a trasformazione mediante interventi di sistemazione e rimodellamento dei versanti;
a.1.7.4) superfici forestali sottoposte a pianificazione forestale sia di proprietà pubblica che privata;
a.1.7.5) ambiti entro i quali sono localizzati i boschi planiziali di interesse regionale;
a.1.7.6) criteri per la localizzazione delle aree destinate agli “Alberi dei nuovi nati”;
a.1.7.7) ambiti dei distretti rurali ed agroalimentari di qualità con le valutazioni richieste dalle NA del PTR e con indicazione di quelle da sviluppare in sede di POC.
a.2) CARTA DELL’ASSETTO PAESAGGISTICO con i seguenti contenuti:
a.2.1) trattazione, rappresentazione e strutturazione dei beni e delle aree sottoposte a tutela paesaggistica nonché eventuali di ulteriori beni e luoghi rilevanti per il loro valore paesaggistico e culturale;
a.2.2) trattazione, rappresentazione e strutturazione dei Centri storici e degli insediamenti rurali storici, relazionati al contesto paesaggistico circostante ed ai reticoli viari storici ad essi funzionali, comprese le componenti verdi storiche e non storiche;
a.2.3) trattazione, rappresentazione e strutturazione dei fattori di rischio paesaggistico percepibili e rappresentabili relativi al territorio di competenza, individuati nelle schede AP del PTR;
b) SISTEMA DELLA MOBILITÀ ED INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE ED ENERGETICHE, relativo al sistema della rete infrastrutturale (esistente e di progetto), nella sua articolazione funzionale, nelle interconnessioni e nelle relazioni con i contesti urbani e rurali, sviluppato nel rispetto delle prescrizioni del PTR e costituito da:
b.1) trattazione, rappresentazione e strutturazione degli interventi previsti sulla rete esistente al fine di adeguarla funzionalmente;
b.2) trattazione, rappresentazione e strutturazione degli ambiti di salvaguardia all’interno dei quali verrà sviluppato il tracciato dell’infrastruttura e localizzate le fasce di rispetto della medesima in sede di POC;
b.3) trattazione, rappresentazione e strutturazione degli indirizzi e dei criteri per i POC sulla base delle NA del PTR e degli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati per la definizione del progetto del sistema infrastrutturale urbano (della mobilità locale, carrabile, pedonale, ciclabile, delle attrezzature di servizio urbano), stabilendo criteri per il dimensionamento e la localizzazione; b.4) trattazione, rappresentazione e strutturazione dell’articolazione del sistema nelle seguenti classificazioni:
b.4.1) Rete viaria: localizzazione degli interventi da attuare sulla rete esistente (in sede, in variante o nuovi interventi), delle penetrazioni urbane (anche con i relativi parcheggi di interscambio) e delle bollettino ufficiale della regione autonoma friuli venezia giulia 25 marzo 2008 so11 connessioni ai CIMR, così come individuate dalle NA del PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati;
b.4.2) Rete ferroviaria: localizzazione della rete e delle relative stazioni o fermate ferroviarie con i nuovi interventi e direttrici previsti dal PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati;
b.4.3) Porti, interporti e aeroporto uso civile (merci/persone): localizzazione delle aree, anche quelle pertinenziali, con specificazione del sistema di connessione ed interscambio con la rete infrastrutturale viaria e ferroviaria;
b.4.4) Trasporto Pubblico Locale: la localizzazione delle direttrici significative della rete ad uso del trasporto pubblico locale con specificazione dei CIMR nonché eventuali aree a destinazione di parcheggio d’interscambio modale;
b.4.5) Ciclovie (ReCiR): gli ambiti interessati da tratti di ciclovia di interesse regionale compresi nel territorio di competenza nonché gli itinerari ciclabili di collegamento con i CIMR in cui è previsto l’interscambio modale bicicletta/altri mezzi di trasporto;
b.4.6) Porti e aeroporti turistici: individuazione delle aree destinate ai porti e aeroporti turistici di interesse regionale con specificazione delle connessioni ed interscambio alla rete infrastrutturale viaria, idroviaria e ferroviaria;
b.4.7) Infrastrutture energetiche: aree destinate alla localizzazione delle infrastrutture energetiche lineari e puntuali di interesse regionale definite nel PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati, con specificazione dei corridoi energetici nonché delle fasce di fattibilità eventualmente individuate secondo i criteri previsti dal PTR;
b.4.8) Infrastrutture tecnologiche:
b.4.8.1) aree destinate alla localizzazione dei siti per la radiodiffusione televisiva ed eventuali previsioni di siti ulteriori o alternativi individuati sulla base delle NA del PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati;
b.4.8.2) aree destinate alla localizzazione dei siti per la banda larga indicati dal PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati ed eventuali reti interne di collegamento con le infrastrutture esistenti ed in previsione;
b.4.8.3) aree destinate alla localizzazione degli impianti e sedi della protezione civile.
c) SISTEMA DEGLI INSEDIAMENTI, costituito da:
c.1) trattazione, rappresentazione e strutturazione della STRUTTURA INSEDIATIVA URBANA, che individua AMBITI urbanizzati e urbanizzabili mediante lo sviluppo dei seguenti contenuti:
c.1.1) coerentemente agli esiti del Quadro conoscitivo del territorio, sviluppo dell’articolazione in più ambiti urbani, caratterizzati da differenti condizioni di assetto fisico e funzionale, nonché da tendenze alla trasformazione e all’espansione dell’edificato.
c.1.2) per ognuno degli ambiti urbani di cui alla lett. c.1.1), sviluppo di obiettivi e strategie per la definizione delle politiche urbanistiche. Tale elaborazione progettuale avviene nel rispetto della legge e delle prescrizioni del PTR, che attribuisce ai Capoluoghi, alle Conurbazioni Udinese e Pordenonese, ai Centri urbani a valenza territoriale, ruoli funzionali preminenti.
c.1.3) gli ambiti urbani di cui al punto c.1.1) sono organizzati in:
c.1.3.1) AMBITI URBANI DA TUTELARE: contesti del patrimonio culturale meritevoli di tutela, quali Centri storici, Nuclei urbani di interesse storico, siti di interesse archeologico del PTR e di altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati, nonché altri tessuti di valore per l’identità degli insediamenti, su cui avviare azioni di valorizzazione e riuso, pur preservando le originarie trame viarie ed edilizie;
c.1.3.2) AMBITI URBANI CONSOLIDATI: contesti nei quali confermare gli attuali impianti ovvero aumentare la qualità urbana, i livelli dei servizi e delle dotazioni territoriali, anche con interventi di recupero e migliorando le relazioni tra residenza e attività economiche e sociali;
c.1.3.3) AMBITI URBANI DI COMPLETAMENTO: contesti realizzati perlopiù in anni recenti, ovvero attualmente in fase di realizzazione e in via di consolidamento. Sono prevalentemente già dotati di opere di urbanizzazione e destinati ad integrare e completare l’impianto urbano;
c.1.3.4) AMBITI URBANI MARGINALI: contesti che richiedono azioni di riorganizzazione territoriale, anche per risolvere criticità sotto il profilo ambientale, e di riequilibrio nella distribuzione dei servizi e delle opere di urbanizzazione. Il raggiungimento delle finalità enunciate può comportare riclassificazioni funzionali;
c.1.3.5) AMBITI URBANI PER NUOVI INSEDIAMENTI E URBANIZZAZIONI: contesti che individuano superfici o direttrici per nuove realizzazioni. Sono da privilegiare aree periurbane prossime a servizi pubblici, contigue al tessuto edilizio esistente e che non presentino particolari valori agronomici, ambientali, paesaggistici.
c.1.4) l’individuazione degli ambiti di cui al presente punto c.1) avviene nel rispetto delle prescrizioni del dimensionamento degli insediamenti del PTR e degli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati, su presupposti di sostenibilità e di riequilibrio delle funzioni territoriali, nonché con riferimento agli indirizzi di cui ai punti 1, 2, 3 dei “Criteri per il dimensionamento degli insediamenti residenziali, dei servizi e attrezzature e degli insediamenti produttivi”, ed al punto 6 limitatamente agli indirizzi afferenti ai servizi e attrezzature sovracomunali o prevalentemente connessi ad atti di programmazione e pianificazione di settore, Allegato 1 al presente regolamento.
c.2) trattazione, rappresentazione e strutturazione del SISTEMA DELLE FUNZIONI URBANE relativo alle funzioni individuate all’interno degli ambiti urbanizzati e urbanizzabili secondo i seguenti criteri:
c.2.1) coerentemente ai contenuti del PTR e degli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati, il PSC tratta, rappresenta e struttura le funzioni residenziali, le funzioni per i servizi e per le attrezzature, nonché le funzioni produttive;
c.2.2) Il PSC recepisce le prescrizioni del PTR e degli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati, e indica obiettivi e azioni anche alla luce delle attuali tendenze alla pluralità d’uso nei contesti stessi, superando i concetti di monofunzionalità.
c.2.3) Il PSC tratta, rappresenta e struttura le seguenti funzioni:
c.2.3.1) FUNZIONI RESIDENZIALI, in cui possono trovare collocazione anche attrezzature di interesse locale, per le attività del terziario, nonché altre attività compatibili che non richiedano ubicazioni in ambiti specifici a servizi o per la produzione;
c.2.3.2) FUNZIONI PER SERVIZI E ATTREZZATURE SOVRACOMUNALI relative a poli e sedi di servizi e attrezzature sovracomunali, richiamati dal PTR, ivi comprese le dotazioni del verde e le relazioni con i suoli agricoli e le aree urbane, per la connettività tra spazi di uso pubblico, attrezzature, centri abitati. I servizi e attrezzature sovracomunali comprendono nodi specializzati, quali, fra l’altro, Istituti universitari, poli ospedalieri, centri fieristici a forte attrattività, che inducono valutazioni anche sugli effetti della mobilità;
c.2.3.3) funzioni riservate alla produzione specializzata, in cui si concentrano attività economiche, di servizio e ricerca, dell’industria, della grande distribuzione commerciale e dell’offerta turistica, che si articolano in:
c.2.3.4) FUNZIONI PRODUTTIVE relative al settore industriale, che riguardano gli ambiti industriali-artigianali di interesse regionale e le aree produttive dei Distretti. Per tali funzioni, nell’individuazione dei poli produttivi summenzionati e nell’esame di eventuali tendenze al rafforzamento e all’espansione, il PSC prevede lo sviluppo
della vocazione produttiva di attività di filiera, ricerca e innovazione, nei contesti territoriali indicati dal PTR, al fine di eventuali potenziamenti delle strutture e degli impianti a ciò destinati. Inoltre, tra le funzioni produttive, vengono individuati anche gli ambiti industriali-artigianali di interesse locale, ove indicati a svolgere ruoli di supporto alla produzione specialistica nelle aree di livello regionale.
c.2.3.5) FUNZIONI COMMERCIALI relative alla grande distribuzione, già oggetto del piano regionale di settore, nonché di altre strutture precedentemente autorizzate come zona HC. Le finalità e le azioni del PSC si orientano comunque alla razionalizzazione e qualificazione di tutto il sistema della grande distribuzione, coerentemente alle disposizioni regionali vigenti già previste per la formazione dei piani comunali di settore. Preminente risulta il riuso di edifici dismessi e il perseguimento di prestazioni adeguate nel sistema di accessibilità.
c.2.3.6) FUNZIONI TURISTICHE che riguardano il turismo marino e costiero, il turismo montano e il turismo diffuso. La loro trattazione, rappresentazione e strutturazione prevede:
c.2.3.6.1) il recepimento degli aspetti progettuali del settore mediante obiettivi e azioni volti non solo allo sviluppo dei centri e località indicati dal PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati, ma anche alla valorizzazione dei territori contermini, nell’ottica di sinergie con attività agroalimentari, culturali, sportive, da ritenersi connesse all’offerta turistica.
c.2.3.6.2) la considerazione dei poli turistici marini, non solamente come elementi strutturali dell’ambito costiero, ma anche come riferimenti nelle relazioni con le potenzialità turistiche dell’entroterra; lo stesso vale per il recepimento nel PSC delle previsioni nei poli di sviluppo degli sport invernali, il quale non esaurisce la pianificazione nel settore del turismo montano, ma estenderà le azioni agli intorni del territorio nell’individuazione di nuovi itinerari.
c.2.3.6.3) l’integrazione del settore turistico marino e montano, attraverso il turismo diffuso e delle città d’arte; e in particolare la realizzazione di tale integrazione mediante: a) il perseguimento della valorizzazione dei territori e degli elementi presenti nei contesti individuati dal PTR; b) l’integrazione delle indicazioni della pianificazione e programmazione regionale con previsioni localizzative di interesse locale;
c) l’approfondimento e il recepimento dei contenuti del PTR e degli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati relativamente alle previsioni degli interventi e servizi di supporto territoriale.

Altri Articoli del provvedimento

Articolo 1 - Regolamento di attuazione della Parte I urbanistica, ai sensi della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5
Articolo 2 - Contenuti minimi del DPP
Articolo 3 - Contenuti minimi del PSC
Articolo 4 - Struttura dei contenuti del PSC
Articolo 5 - Contenuti minimi del POC
Articolo 6 - Salvaguardia
Articolo 7 - Contenuti minimi dei PAC
Articolo 8 - Disposizioni particoalri per i PAC di iniziativa pubblica
Articolo 9 - Disposizioni particolari per i PAC di iniziativa privata
Articolo 10 - Disposizioni particolari per i piani e programmi previsti dalle leggi di settore
Articolo 11 - Accelerazione delle procedure per l'esecuzione di opere o di impianti pubblici
Articolo 12 - Procedure di armonizzazione dei Piani territoriali infraregionali con gli strumenti di Pianificazione comunale e sovracomunale e con le prestazioni del Piano Territoriale Regionale
Articolo 13 - Contenuti minimi dei Piani Territoriali Infraregionali
Articolo 14 - Rappresentazione dei piani di settore
Articolo 15 - Regolamento edilizio comunale
Articolo 16 - Disciplina transitoria
Articolo 17 - Varianti non sostanziali agli strumenti di Pianificazione comunale di cui all'art. 63, comma 5, della legge
Articolo 18 - Documento di Specifiche per l'informatizzazione degli strumenti di pianificazione comunale
Articolo 19 - Dati di competenza regionale e dati di competenza comunale
Articolo 20 - Servizi per la pubblicazione e l'accesso ai dati informatizzati
Articolo 21 - Promozione e diffusione di strumenti informatici per la produzione e gestione degli strumenti di pianificazione comunale informatizzati e politiche per la formazione e l'accertamento delle capacità professionali degli operatori
Articolo 22 - Sistema di coordinate
Articolo 23 - Base cartografica
Articolo 24 - Limite amministrativo comunale informatizzato certificato
Articolo 25 - Base catastale e dato di ricognizione sui limiti amministrativi
Articolo 26 - Specifiche tecniche minime per la redazione dei rapporti sullo stato del territorio
Articolo 27 - Disciplina dell'Osservatorio regionale della pianificazione territoriale e urbanistica, dell'edilizia e del paesaggio
Articolo 28 - Modifiche
Articolo 29 - Abrogazioni
Articolo 30 - Entrata in vigore
Allegato 1 - Criteri per il dimensionamento degli insediamenti residenziali, dei servizi e attrezzature e degli insediamenti produttivi disposti ai sensi dell'art. 61, comma 4, lettera c) della legge regionale 23 febbraio 2007 n. 5
Tabella 1 - Formazione del POC - Capacità insediativa residenziale
Tabella 2 - Formazione del POC - Valori standard degli spazi per attrezzature negli insediamenti residenziali