Decreto Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia 20/3/2008 n. 086/Pres
Articolo 4
Struttura dei contenuti del PSC
TITOLO I - Contenuti minimi degli strumenti di pianificazione comunale e sovracomunale
Struttura dei contenuti del PSC
1. I documenti del PSC individuati nell’art. 3 possono contenere la specifica
indicazione della norma di attuazione del PTR o dell’eventuale disposizione
sovraordinata alla quale si riferiscono, nonché previsioni dirette a
disciplinare gli effetti delle scelte progettuali ai fini della salvaguardia
prevista dalla legge.
2. I termini definiti come “trattazione”, “rappresentazione”
e “strutturazione” relativi ai contenuti individuati nel successivo
comma 3 si intendono riferiti rispettivamente allo sviluppo degli argomenti
nei documenti di cui all’art. 3 comma 1, all’introduzione dei contenuti
cartograficamente rappresentabili negli elaborati cartografici di cui all’art.
3 comma 2 lettera a), e alla gestione dei contenuti strutturabili e georiferibili
in ambiente GIS ai fini della produzione della documentazione informatica di
cui all’art. 3 comma 2 lettera b).
3. I contenuti dei documenti di cui all’art. 3 comma 1, nonché
le legende degli elaborati cartografici e la struttura della documentazione
informatica di cui all’art. 3 comma 2 sono organizzati nei seguenti Sistemi:
a) SISTEMA AMBIENTALE E DEL PAESAGGIO costituito da:
a.1) CARTA AMBIENTALE con i seguenti contenuti:
a.1.1) aree protette: trattazione, rappresentazione e strutturazione dei contenuti
indicati nelle NA del PTR che interessano il territorio;
a.1.2) rischio idraulico: trattazione, rappresentazione e strutturazione della
rete idrografica presente sul territorio comunale e delle aree soggette a potenziale
pericolo di allagamento individuate dai Piani di Assetto Idrogeologico (PAI)
o dalla relazione geologica;
a.1.3) rischio geologico ed idrogeologico: trattazione, rappresentazione e strutturazione
delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico e dei contenuti dei Piani di bacino
e dei Piani di assetto idrogeologico che interessano il territorio, con riferimento
diretto ai contenuti degli strumenti prodotti dalle Autorità competenti
ai sensi di legge;
a.1.4) rischio valanghivo: trattazione, rappresentazione e strutturazione della
situazione valanghiva, che eventualmente interessa il territorio;
a.1.5) corpi idrici di interesse regionale: trattazione, rappresentazione e
strutturazione in base alle valutazioni richieste dalle NA del PTR;
a.1.6) tutela dell’aria: trattazione, rappresentazione e strutturazione
in base alle valutazioni in merito alla tutela della qualità dell’aria
previste dalle NA del PTR, con indicazione delle azioni da sviluppare in sede
di POC;
a.1.7) ambiti agricoli e forestali: trattazione, rappresentazione e strutturazione
dei seguenti contenuti:
a.1.7.1) ambiti agricoli e forestali;
a.1.7.2) aree ad elevata ruralità;
a.1.7.3) aree agricole che non possono essere destinate a trasformazione mediante
interventi di sistemazione e rimodellamento dei versanti;
a.1.7.4) superfici forestali sottoposte a pianificazione forestale sia di proprietà
pubblica che privata;
a.1.7.5) ambiti entro i quali sono localizzati i boschi planiziali di interesse
regionale;
a.1.7.6) criteri per la localizzazione delle aree destinate agli “Alberi
dei nuovi nati”;
a.1.7.7) ambiti dei distretti rurali ed agroalimentari di qualità con
le valutazioni richieste dalle NA del PTR e con indicazione di quelle da sviluppare
in sede di POC.
a.2) CARTA DELL’ASSETTO PAESAGGISTICO con i seguenti contenuti:
a.2.1) trattazione, rappresentazione e strutturazione dei beni e delle aree
sottoposte a tutela paesaggistica nonché eventuali di ulteriori beni
e luoghi rilevanti per il loro valore paesaggistico e culturale;
a.2.2) trattazione, rappresentazione e strutturazione dei Centri storici e degli
insediamenti rurali storici, relazionati al contesto paesaggistico circostante
ed ai reticoli viari storici ad essi funzionali, comprese le componenti verdi
storiche e non storiche;
a.2.3) trattazione, rappresentazione e strutturazione dei fattori di rischio
paesaggistico percepibili e rappresentabili relativi al territorio di competenza,
individuati nelle schede AP del PTR;
b) SISTEMA DELLA MOBILITÀ ED INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE ED ENERGETICHE,
relativo al sistema della rete infrastrutturale (esistente e di progetto), nella
sua articolazione funzionale, nelle interconnessioni e nelle relazioni con i
contesti urbani e rurali, sviluppato nel rispetto delle prescrizioni del PTR
e costituito da:
b.1) trattazione, rappresentazione e strutturazione degli interventi previsti
sulla rete esistente al fine di adeguarla funzionalmente;
b.2) trattazione, rappresentazione e strutturazione degli ambiti di salvaguardia
all’interno dei quali verrà sviluppato il tracciato dell’infrastruttura
e localizzate le fasce di rispetto della medesima in sede di POC;
b.3) trattazione, rappresentazione e strutturazione degli indirizzi e dei criteri
per i POC sulla base delle NA del PTR e degli altri strumenti di pianificazione
e programmazione sovraordinati per la definizione del progetto del sistema infrastrutturale
urbano (della mobilità locale, carrabile, pedonale, ciclabile, delle
attrezzature di servizio urbano), stabilendo criteri per il dimensionamento
e la localizzazione; b.4) trattazione, rappresentazione e strutturazione dell’articolazione
del sistema nelle seguenti classificazioni:
b.4.1) Rete viaria: localizzazione degli interventi da attuare sulla rete esistente
(in sede, in variante o nuovi interventi), delle penetrazioni urbane (anche
con i relativi parcheggi di interscambio) e delle bollettino ufficiale della
regione autonoma friuli venezia giulia 25 marzo 2008 so11 connessioni ai CIMR,
così come individuate dalle NA del PTR e dagli altri strumenti di pianificazione
e programmazione sovraordinati;
b.4.2) Rete ferroviaria: localizzazione della rete e delle relative stazioni
o fermate ferroviarie con i nuovi interventi e direttrici previsti dal PTR e
dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati;
b.4.3) Porti, interporti e aeroporto uso civile (merci/persone): localizzazione
delle aree, anche quelle pertinenziali, con specificazione del sistema di connessione
ed interscambio con la rete infrastrutturale viaria e ferroviaria;
b.4.4) Trasporto Pubblico Locale: la localizzazione delle direttrici significative
della rete ad uso del trasporto pubblico locale con specificazione dei CIMR
nonché eventuali aree a destinazione di parcheggio d’interscambio
modale;
b.4.5) Ciclovie (ReCiR): gli ambiti interessati da tratti di ciclovia di interesse
regionale compresi nel territorio di competenza nonché gli itinerari
ciclabili di collegamento con i CIMR in cui è previsto l’interscambio
modale bicicletta/altri mezzi di trasporto;
b.4.6) Porti e aeroporti turistici: individuazione delle aree destinate ai porti
e aeroporti turistici di interesse regionale con specificazione delle connessioni
ed interscambio alla rete infrastrutturale viaria, idroviaria e ferroviaria;
b.4.7) Infrastrutture energetiche: aree destinate alla localizzazione delle
infrastrutture energetiche lineari e puntuali di interesse regionale definite
nel PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati,
con specificazione dei corridoi energetici nonché delle fasce di fattibilità
eventualmente individuate secondo i criteri previsti dal PTR;
b.4.8) Infrastrutture tecnologiche:
b.4.8.1) aree destinate alla localizzazione dei siti per la radiodiffusione
televisiva ed eventuali previsioni di siti ulteriori o alternativi individuati
sulla base delle NA del PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione
sovraordinati;
b.4.8.2) aree destinate alla localizzazione dei siti per la banda larga indicati
dal PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati
ed eventuali reti interne di collegamento con le infrastrutture esistenti ed
in previsione;
b.4.8.3) aree destinate alla localizzazione degli impianti e sedi della protezione
civile.
c) SISTEMA DEGLI INSEDIAMENTI, costituito da:
c.1) trattazione, rappresentazione e strutturazione della STRUTTURA INSEDIATIVA
URBANA, che individua AMBITI urbanizzati e urbanizzabili mediante lo sviluppo
dei seguenti contenuti:
c.1.1) coerentemente agli esiti del Quadro conoscitivo del territorio, sviluppo
dell’articolazione in più ambiti urbani, caratterizzati da differenti
condizioni di assetto fisico e funzionale, nonché da tendenze alla trasformazione
e all’espansione dell’edificato.
c.1.2) per ognuno degli ambiti urbani di cui alla lett. c.1.1), sviluppo di
obiettivi e strategie per la definizione delle politiche urbanistiche. Tale
elaborazione progettuale avviene nel rispetto della legge e delle prescrizioni
del PTR, che attribuisce ai Capoluoghi, alle Conurbazioni Udinese e Pordenonese,
ai Centri urbani a valenza territoriale, ruoli funzionali preminenti.
c.1.3) gli ambiti urbani di cui al punto c.1.1) sono organizzati in:
c.1.3.1) AMBITI URBANI DA TUTELARE: contesti del patrimonio culturale meritevoli
di tutela, quali Centri storici, Nuclei urbani di interesse storico, siti di
interesse archeologico del PTR e di altri strumenti di pianificazione e programmazione
sovraordinati, nonché altri tessuti di valore per l’identità
degli insediamenti, su cui avviare azioni di valorizzazione e riuso, pur preservando
le originarie trame viarie ed edilizie;
c.1.3.2) AMBITI URBANI CONSOLIDATI: contesti nei quali confermare gli attuali
impianti ovvero aumentare la qualità urbana, i livelli dei servizi e
delle dotazioni territoriali, anche con interventi di recupero e migliorando
le relazioni tra residenza e attività economiche e sociali;
c.1.3.3) AMBITI URBANI DI COMPLETAMENTO: contesti realizzati perlopiù
in anni recenti, ovvero attualmente in fase di realizzazione e in via di consolidamento.
Sono prevalentemente già dotati di opere di urbanizzazione e destinati
ad integrare e completare l’impianto urbano;
c.1.3.4) AMBITI URBANI MARGINALI: contesti che richiedono azioni di riorganizzazione
territoriale, anche per risolvere criticità sotto il profilo ambientale,
e di riequilibrio nella distribuzione dei servizi e delle opere di urbanizzazione.
Il raggiungimento delle finalità enunciate può comportare riclassificazioni
funzionali;
c.1.3.5) AMBITI URBANI PER NUOVI INSEDIAMENTI E URBANIZZAZIONI: contesti che
individuano superfici o direttrici per nuove realizzazioni. Sono da privilegiare
aree periurbane prossime a servizi pubblici, contigue al tessuto edilizio esistente
e che non presentino particolari valori agronomici, ambientali, paesaggistici.
c.1.4) l’individuazione degli ambiti di cui al presente punto c.1) avviene
nel rispetto delle prescrizioni del dimensionamento degli insediamenti del PTR
e degli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati, su
presupposti di sostenibilità e di riequilibrio delle funzioni territoriali,
nonché con riferimento agli indirizzi di cui ai punti 1, 2, 3 dei “Criteri
per il dimensionamento degli insediamenti residenziali, dei servizi e attrezzature
e degli insediamenti produttivi”, ed al punto 6 limitatamente agli indirizzi
afferenti ai servizi e attrezzature sovracomunali o prevalentemente connessi
ad atti di programmazione e pianificazione di settore, Allegato 1 al presente
regolamento.
c.2) trattazione, rappresentazione e strutturazione del SISTEMA DELLE FUNZIONI
URBANE relativo alle funzioni individuate all’interno degli ambiti urbanizzati
e urbanizzabili secondo i seguenti criteri:
c.2.1) coerentemente ai contenuti del PTR e degli altri strumenti di pianificazione
e programmazione sovraordinati, il PSC tratta, rappresenta e struttura le funzioni
residenziali, le funzioni per i servizi e per le attrezzature, nonché
le funzioni produttive;
c.2.2) Il PSC recepisce le prescrizioni del PTR e degli altri strumenti di pianificazione
e programmazione sovraordinati, e indica obiettivi e azioni anche alla luce
delle attuali tendenze alla pluralità d’uso nei contesti stessi,
superando i concetti di monofunzionalità.
c.2.3) Il PSC tratta, rappresenta e struttura le seguenti funzioni:
c.2.3.1) FUNZIONI RESIDENZIALI, in cui possono trovare collocazione anche attrezzature
di interesse locale, per le attività del terziario, nonché altre
attività compatibili che non richiedano ubicazioni in ambiti specifici
a servizi o per la produzione;
c.2.3.2) FUNZIONI PER SERVIZI E ATTREZZATURE SOVRACOMUNALI relative a poli e
sedi di servizi e attrezzature sovracomunali, richiamati dal PTR, ivi comprese
le dotazioni del verde e le relazioni con i suoli agricoli e le aree urbane,
per la connettività tra spazi di uso pubblico, attrezzature, centri abitati.
I servizi e attrezzature sovracomunali comprendono nodi specializzati, quali,
fra l’altro, Istituti universitari, poli ospedalieri, centri fieristici
a forte attrattività, che inducono valutazioni anche sugli effetti della
mobilità;
c.2.3.3) funzioni riservate alla produzione specializzata, in cui si concentrano
attività economiche, di servizio e ricerca, dell’industria, della
grande distribuzione commerciale e dell’offerta turistica, che si articolano
in:
c.2.3.4) FUNZIONI PRODUTTIVE relative al settore industriale, che riguardano
gli ambiti industriali-artigianali di interesse regionale e le aree produttive
dei Distretti. Per tali funzioni, nell’individuazione dei poli produttivi
summenzionati e nell’esame di eventuali tendenze al rafforzamento e all’espansione,
il PSC prevede lo sviluppo
della vocazione produttiva di attività di filiera, ricerca e innovazione,
nei contesti territoriali indicati dal PTR, al fine di eventuali potenziamenti
delle strutture e degli impianti a ciò destinati. Inoltre, tra le funzioni
produttive, vengono individuati anche gli ambiti industriali-artigianali di
interesse locale, ove indicati a svolgere ruoli di supporto alla produzione
specialistica nelle aree di livello regionale.
c.2.3.5) FUNZIONI COMMERCIALI relative alla grande distribuzione, già
oggetto del piano regionale di settore, nonché di altre strutture precedentemente
autorizzate come zona HC. Le finalità e le azioni del PSC si orientano
comunque alla razionalizzazione e qualificazione di tutto il sistema della grande
distribuzione, coerentemente alle disposizioni regionali vigenti già
previste per la formazione dei piani comunali di settore. Preminente risulta
il riuso di edifici dismessi e il perseguimento di prestazioni adeguate nel
sistema di accessibilità.
c.2.3.6) FUNZIONI TURISTICHE che riguardano il turismo marino e costiero, il
turismo montano e il turismo diffuso. La loro trattazione, rappresentazione
e strutturazione prevede:
c.2.3.6.1) il recepimento degli aspetti progettuali del settore mediante obiettivi
e azioni volti non solo allo sviluppo dei centri e località indicati
dal PTR e dagli altri strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati,
ma anche alla valorizzazione dei territori contermini, nell’ottica di
sinergie con attività agroalimentari, culturali, sportive, da ritenersi
connesse all’offerta turistica.
c.2.3.6.2) la considerazione dei poli turistici marini, non solamente come elementi
strutturali dell’ambito costiero, ma anche come riferimenti nelle relazioni
con le potenzialità turistiche dell’entroterra; lo stesso vale
per il recepimento nel PSC delle previsioni nei poli di sviluppo degli sport
invernali, il quale non esaurisce la pianificazione nel settore del turismo
montano, ma estenderà le azioni agli intorni del territorio nell’individuazione
di nuovi itinerari.
c.2.3.6.3) l’integrazione del settore turistico marino e montano, attraverso
il turismo diffuso e delle città d’arte; e in particolare la realizzazione
di tale integrazione mediante: a) il perseguimento della valorizzazione dei
territori e degli elementi presenti nei contesti individuati dal PTR; b) l’integrazione
delle indicazioni della pianificazione e programmazione regionale con previsioni
localizzative di interesse locale;
c) l’approfondimento e il recepimento dei contenuti del PTR e degli altri
strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati relativamente alle
previsioni degli interventi e servizi di supporto territoriale.
Altri Articoli del provvedimento
Articolo 1 - Regolamento di attuazione della Parte I urbanistica, ai sensi della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5Articolo 2 - Contenuti minimi del DPP
Articolo 3 - Contenuti minimi del PSC
Articolo 4 - Struttura dei contenuti del PSC
Articolo 5 - Contenuti minimi del POC
Articolo 6 - Salvaguardia
Articolo 7 - Contenuti minimi dei PAC
Articolo 8 - Disposizioni particoalri per i PAC di iniziativa pubblica
Articolo 9 - Disposizioni particolari per i PAC di iniziativa privata
Articolo 10 - Disposizioni particolari per i piani e programmi previsti dalle leggi di settore
Articolo 11 - Accelerazione delle procedure per l'esecuzione di opere o di impianti pubblici
Articolo 12 - Procedure di armonizzazione dei Piani territoriali infraregionali con gli strumenti di Pianificazione comunale e sovracomunale e con le prestazioni del Piano Territoriale Regionale
Articolo 13 - Contenuti minimi dei Piani Territoriali Infraregionali
Articolo 14 - Rappresentazione dei piani di settore
Articolo 15 - Regolamento edilizio comunale
Articolo 16 - Disciplina transitoria
Articolo 17 - Varianti non sostanziali agli strumenti di Pianificazione comunale di cui all'art. 63, comma 5, della legge
Articolo 18 - Documento di Specifiche per l'informatizzazione degli strumenti di pianificazione comunale
Articolo 19 - Dati di competenza regionale e dati di competenza comunale
Articolo 20 - Servizi per la pubblicazione e l'accesso ai dati informatizzati
Articolo 21 - Promozione e diffusione di strumenti informatici per la produzione e gestione degli strumenti di pianificazione comunale informatizzati e politiche per la formazione e l'accertamento delle capacità professionali degli operatori
Articolo 22 - Sistema di coordinate
Articolo 23 - Base cartografica
Articolo 24 - Limite amministrativo comunale informatizzato certificato
Articolo 25 - Base catastale e dato di ricognizione sui limiti amministrativi
Articolo 26 - Specifiche tecniche minime per la redazione dei rapporti sullo stato del territorio
Articolo 27 - Disciplina dell'Osservatorio regionale della pianificazione territoriale e urbanistica, dell'edilizia e del paesaggio
Articolo 28 - Modifiche
Articolo 29 - Abrogazioni
Articolo 30 - Entrata in vigore
Allegato 1 - Criteri per il dimensionamento degli insediamenti residenziali, dei servizi e attrezzature e degli insediamenti produttivi disposti ai sensi dell'art. 61, comma 4, lettera c) della legge regionale 23 febbraio 2007 n. 5
Tabella 1 - Formazione del POC - Capacità insediativa residenziale
Tabella 2 - Formazione del POC - Valori standard degli spazi per attrezzature negli insediamenti residenziali